Messa in carcere per i detenuti e targa in ricordo di Emanuele Petri
ArezzoTv
“Un dono che unisce due mondi contrapposti”. Così il direttore del carcere Giuseppe Renna ha definito il defibrillatore donato dalla vedova di Emanuele Petri alla Casa circondariale di Arezzo.
L'occasione è stata la S. Messa per i detenuti officiata oggi nella cappella del carcere dal Vescovo di Arezzo Andrea Migliavacca.
“Gesù è con voi, Gesù è stato un carcerato. Oggi ci invita tutti alla sua tavola. Oggi siamo tutti fratelli”- ha detto il Vescovo nella sua omelia.
Alla cerimonia religiosa, ha precisato il direttore, hanno voluto assistere anche i detenuti di religione musulmana.
Dopo la Messa è stata scoperta la targa dedicata ad Emanuele che si trova accanto al defibrillatore in un corridoio. Da parte del Centro Chirurgico Toscano e di Sapra è stato donato anche un elettro cardiografo. Prima dello svelamento una lettera scritta da un detenuto letta di fronte alla vedova Petri. “Il cuore di Emanuele continua a battere nei nostri cuori”. Così c'è scritto nella targa che adesso rimarrà a futura memoria dell'incontro di questi “due mondi contrapposti”.
“Tutti gli agenti della polizia penitenziaria stanno effettuando il corso per l'utilizzo del defibrillatore e successivamente lo faranno anche i detenuti – afferma il comandante della Polizia penitenziaria Sandra Milani – il nostro sarà quindi un carcere “cardioprotetto”. Potremo intervenire, in caso, anche nel perimetro della casa circondariale se ce ne fosse bisogno”.