No alle borse Braccialini in Ponte Vecchio. Gori: "pronti al Tar, l'italiano non si interpreta"
ArezzoTv
La guerra tra il comune di Firenze e Braccialini, azienda dal cuore aretino dopo l'acquisizione da parte del gruppo Graziella pochi mesi fa, sembra essere solo all'inizio.
Dopo l'apertura del negozio in Ponte Vecchio a Firenze, è arrivata la decisione del Suap.
Lo Sportello unico delle attività produttive del comune di Firenze, interpretando il "Regolamento per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del Centro Storico" dell'Unesco, avrebbe impedito la vendita di alcuni prodotti dell’attività, in particolare le borse.
E così il brand toscano ha deciso di chiudere il negozio in segno di protesta.
“Più azienda orafa di noi, non esiste – commenta ai nostri microfoni Gianni Gori. La nostra azienda ha una storia. Le nostre borse sono dei gioielli. Siamo pronti al ricorso al Tar ed eventualmente anche al Consiglio di Stato”.