Un anno di guerra in Ucraina, la testimonianza di Julia. "Non posso tornare nella mia patria"
ArezzoTv
“Quel giorno non lo dimenticherò mai, mi ricordo che al mattino stavo andando al lavoro mi sono arrivati messaggi dai miei amici e dai miei parenti..”Julia è iniziata la guerra” non sapevamo cosa fare, siamo andati al supermercato per comprare cibo e acqua, perché potevano arrivare bombe da un momento all'altro, poi dopo una settimana circa siamo dovuti venire via mio figlio deve fare delle terapie e lì non era più possibile.
Julia, 30 anni, ucraina, da un anno lontana da casa da quel 24 febbraio giorno in cui la Russia ha invaso il suo paese. Un dramma che ancora non cessa, una guerra che non sembra trovare la strada della diplomazia. Come gli oltre 700 ucraini presenti ad oggi nel territorio aretino, spera che un giorno possa scoppiare la pace, ma ancora è un traguardo lontano ci dice.
Lei assieme alla madre ed al figlio disabile è ospite di un centro di accoglienza straordinaria. Per il momento non può tornare in Ucraina, lì le terapie per il figlio oltre che costose sarebbero impossibili da portare avanti.
“Un anno di dolore e un anno di guerra – prosegue - è molto difficile parlarne. Spero che la guerra finisca presto e possiamo tornare alla normalità in Ucraina, sono molto grata all'Italia e agli italiani per l'aiuto a tutta la popolazione ucraina. L'Ucraina vincerà questa guerra, credo non presto. Noi preghiamo e speriamo che questo accada, che la guerra finisca, perché è una terribile situazione nel centro del'Europa. Sono loro che hanno invaso noi e non viceversa”.