ComNet taglia un ramo d’impresa: domani sciopero di 8 ore e presidio nell’area industriale
ArezzoTV
Domani (giovedì 7 dicembre) sciopero di 8 ore dei lavoratori Com.Net che hanno anche organizzato un presidio davanti allo stabilimento nell’area alla periferia di Arezzo.
“L’azienda – ricorda Antonio Fascetto, segretario della Fiom Cgil - ha formalmente avviato la procedura di affitto di ramo d'azienda per scorporare quello delle TLC da Com.net S.p.A. in favore di Telco Soluzioni Digitali. Nel settore telefonia della ComNet lavorano, in tutta Italia, 625 addetti. Passaggio previsto per il 1 gennaio 2024 e che determinerà anche un cambio di contratto nazionale per tutti i lavoratori interessati, con forti ripercussioni dal punto di vista economico, normativo, salario differito e istituti indiretti”.
La Fiom Cgil sottolinea come l’azienda abbia evitato di dare adeguate informazioni ai lavoratori e ai sindacati. “L’azienda non aveva fatto alcun cenno a questa decisione nonostante i ripetuti incontri avvenuti nei mesi passati sui temi connessi al pagamento welfare contrattuale, arretrati fondo Cometa e presentazione piano industriale”.
Solo nell’incontro con l’Amministratore Delegato di Nextaly, tenutosi il 28 novembre, l’azienda ha confermato la volontà di andare avanti con la procedura di affitto di ramo d'azienda, malgrado le forti contrarietà e preoccupazioni per il futuro per Com.net causate dal forte ridimensionamento della forza lavoro. Nonostante la contrarietà sindacale, “il 1 dicembre l'Azienda ha deciso di andare avanti, con un atteggiamento del tutto autoritario, in maniera unilaterale, dimostrando una totale sordità da quanto sollevato dai sindacati”. Consapevoli delle difficoltà strutturali in merito alla sostenibilità economica che investono il settore delle telecomunicazioni, in maniera responsabile i sindacati avevano avviato una mobilitazione presso il Ministero finalizzata alla apertura di un tavolo specifico del settore delle telecomunicazioni dove poter affrontare i relativi problemi ed individuare possibili soluzioni al fine di garantire una maggiore sostenibilità delle imprese operanti nel settore delle TLC.
“L'Azienda anziché supportare l'iniziativa– sottolinea Fascetto - ha arbitrariamente deciso di andare in una direzione completamente opposta scaricando la necessità di individuare un equilibrio dei conti su tutte le maestranze. Ancora una volta prevale la mera e cinica logica di far cassa sulla pelle dei lavoratori alimentando un conflitto tra i lavoratori salariati”.