Violenza di genere, Pronto Donna: "crescono le richieste di aiuto"
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“L’8 marzo è un’occasione per ribadire la nostra ragion d'essere, che è lavorare con le donne insieme alle donne per informarsi sui propri diritti e seguire un percorso di fuoriuscita dalla violenza”. E' la presidente di Pronto Donna, Ursula Armstrong, a ricordare che dalla violenza si può uscire. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, dati diffusi dall'associazione registrano un incremento degli interventi.
Nel 2024 si sono rivolte al centro antiviolenza 435 donne, il 46% in più del 2023, confermando il trend in crescita degli ultimi anni delle richieste di aiuto. Nel 2025 finora si sono rivolte al Cav, 181 donne. “Questo ci da la dimensione di quanto i casi stiano emergendo – afferma Elisa Serafini direttrice di Pronto Donna– ed è aumentata anche la nostra capacità di raggiungere le donne in fasi diverse della vita. Delle 435 donne (seguite nel 2024 ndr), la più giovane aveva 18 anni, la più grande 80 anni.”
Nel 36% dei casi le donne sono arrivate in modo autonomo e in maggioranza sono italiane (64%).
Responsabili delle violenze, un dato ormai consolidato, i partner o gli ex partner (90%).
I percorsi di uscita dalla violenza sono lunghi e complicati. Le strutture di ospitalità vanno dall’emergenza, alla pronta accoglienza, alla casa rifugio, alla seconda accoglienza.
Solo 36 le donne che, nel 2024, sono state accolte in emergenza. Sono stati poi attivati nelle strutture dell’associazione 16 percorsi di ospitalità che hanno riguardato 11 donne, 7 sole e 4 con minori. Alcune hanno usufruito solo della casa rifugio, altre hanno proseguito il percorso nelle case di seconda accoglienza.
“Le donne fanno fatica a trovare la loro autonomia – conclude la direttrice Serafini – non basta solo l'emergenza. Casa e lavoro sono i bisogno principali”.