Notti insonni a Saione per colpa di un tombino. "Non si dorme la notte". La rabbia dei residenti
ArezzoTV
Notti insonni per gli abitanti di Via Vittorio Veneto ad Arezzo, in particolare all'altezza dei civici che si trovano in prossimità dell'incrocio semaforico con Via Arno. Qui, nelle immediate vicinanze del semaforo, c'è un tombino, la proprietà è della Wind. Il passaggio continuo delle auto, il deterioramento dell'asfalto e perché no anche le piogge di questi giorni, hanno fatto sì che il tombino sia sprofondato al di sotto del livello dell'asfalto e quindi ad ogni passaggio di auto o di altri veicoli, il rumore è davvero forte tanto da svegliare i condomini di questa zona. Siamo in pieno centro città, in quella strada considerata da molti uno dei “salotti buoni” di Arezzo.
Eppure, la qualità della vita non è sempre ottimale, secondo i residenti. Il boato prodotto dal passaggio dei veicoli sul tombino, ora diventa un vero e proprio disagio.
Il problema non è di questi giorni, ma piuttosto “antico”. Già segnalato all'amministrazione comunale, in passato risolto e adesso si è ripresentato.
“Il tombino di via Vittorio Veneto fa una confusione pazzesca – ci racconta una residente - di giorno al limite si può sopportare, ma la notte è una cosa inconcepibile. Non non si può! E' un tombino che è stato già segnalato e già l’anno scorso e ancora due anni fa è stato un pochino risistemato, poi il problema si è ripresentato. Con questo rumore tremendo la gente non può dormire specialmente d’estate con le finestre aperte, ma scherziamo? Ma la qualità della vita dov'è? Non possiamo andare tutti a vivere in campagna. Io vivo qui, come tanta altra gente, perlomeno limitiamo questo disagio”. L'amministrazione comunale, a cui i residenti hanno più volte segnalato il problema, si sta interessando del caso, ma le mani sono piuttosto legate. La proprietà del tombino è appunto privata (è della Wind ndr) e dal comune sarebbero partite alcune sollecitazioni per chiedere di sistemare il “tombino rumoroso”. Altro, norme alla mano, pare non si possa fare. Il caso, fanno sapere dall'amministrazione comunale, non rientra nel “disturbo della quiete pubblica” un reato previsto dall'art. 659 del codice penale che si verifica quando schiamazzi, rumori o l'uso di strumenti sonori disturbano le occupazioni o il riposo di un numero indeterminato di persone.
Per la sua configurazione, secondo le norme, è necessario che il rumore superi la soglia di "normale tollerabilità" e sia in grado di arrecare un pregiudizio effettivo a una collettività, non a un singolo individuo. Il comune di Arezzo avrebbe comunque sollecitato Wind a risolvere il problema che, per altro, non intesserebbe solo per i residenti di Saione. Un'altra segnalazione era arrivata da Via Bernardo Dovizi, circa un mese fa. Anche in questo caso i cittadini segnalavano “diversi tombini della rete telefonica (ex SIP) sprofondati nel manto stradale. Quando i veicoli transitano, l’effetto è quello di un vero e proprio boato, come se passasse un treno. Il rumore è continuo, soprattutto di notte, ed è diventato insostenibile per chi abita nelle vicinanze”.
I residenti avevano raccolto firme, presentato una segnalazione al sindaco, informato l’ufficio della telefonia e chiamato la polizia municipale.