Oro, dopo lo shock dei dazi di Trump la prima prova importante: la fiera di Vicenza
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Sarà Vicenzaoro, il primo importante banco di prova per il gioiello Made In Italy dopo lo shock dei dazi doganali e un momento non certo facile per le aziende aretine. Oltre 100 le aziende di Confartigianato Orafi che saranno presenti alla fiera in calendario da 5 al 9 Settembre nel quartiere fieristico di Vicenza.
L'edizione di settembre è quella dedicata alla scoperta delle nuove collezioni ed alla pianificazione degli acquisti per la stagione natalizia. Per questo motivo è frequentata non solo dai buyer e dagli operatori del commercio all’ingrosso ma anche da numerosi dettaglianti e designer provenienti da tutto il mondo. “Lo scenario internazionale con cui le imprese del distretto orafo di Arezzo si stanno confrontando negli ultimi mesi - dichiara il Presidente di Confartigianato Orafi, Luca Parrini - rimane caratterizzato da una profonda incertezza. Dopo aver sperimentato un fortissimo rallentamento degli ordinativi nel primo trimestre dell'anno, nei mesi successivi abbiamo osservato qualche timido segnale di ripresa. Si tratta però per la maggior parte di campionature oppure di ordini di modeste quantità. La politica protezionistica dell’amministrazione Trump ha rappresentato uno shock per il commercio internazionale che non ha interessato solo gli scambi di merci tra Europa e Stati Uniti, ma ha messo in discussione tutti gli equilibri ed i rapporti commerciali esistenti tra i diversi Paesi del mondo”.
“I dazi doganali degli Stati Uniti, peraltro, hanno peggiorato un quadro geo-politico già problematico con il perdurare dei conflitti bellici in Ucraina ed Medio Oriente. Il primo effetto prodotto da questi fattori internazionali - spiega Parrini - è stato l’aumento delle quotazioni del metallo prezioso, porto sicuro per i mercati finanziari in periodi di disordine ed incertezza. Il prezzo dell’oro è cresciuto di 38 punti percentuali nel primo semestre 2025 rispetto ai primi 6 mesi del 2024. Il secondo effetto è stato quello della svalutazione del dollaro sui mercati valutari internazionali che ha reso immediatamente meno competitive le merci dell’area euro. Rispetto agli inizi del 2025 il dollaro ha perso oltre il 10% del suo potere d’acquisto sulle merci europee.
Il mercato dei preziosi - conclude Parrini - viene profondamente influenzato dalle dinamiche sopra menzionate. La domanda mondiale di oreficeria, secondo i dati forniti dal World Gold Council, ha registrato nei primi 6 mesi dell'anno una flessione dei quantitativi fisici acquistati nei diversi mercati internazionali di quasi 20 punti percentuali rispetto al primo semestre 2024. Guardando al dettaglio delle principali aree geografiche mondiali notiamo una flessione più contenuta dei consumi nei paesi europei (-3%) e nel continente americano (circa -5%) rispetto al Medio Oriente (-8%), alla Cina (-28%) ed all'India (-21%)”.