Al Valdichiana Village una giornata di sensibilizzazione contro la violenza di genere
ArezzoTV
Una gabbia d'acciaio alta tre metri, all'interno scarpe rosse di dimensioni monumentali. "La violenza è una gabbia" è l'opera di Anna lzzo che ieri (25 novembre ndr) ha visto il suo finissage al Valdichiana Village, in occasione la campagna “Questo non è amore” della Polizia di Stato per sensibilizzare e informare sul tema della violenza di genere che ha fatto tappa al Valdichiana Village di Foiano della Chiana (Arezzo). In Piazza Maggiore agenti di polizia e operatori della rete anti violenza hanno offerto informazioni, supporto e incoraggiamento alle donne e a tutte le vittime di violenza domestica e di genere. Un messaggio chiaro: non siete sole. “Questo non è amore è l'indicazione di tutti i comportamenti che devono essere campanelli di allarme per la donna nell'ambito di un rapporto malato – afferma Claudia Famà al comando della divisione anticrimine della Questura di Arezzo e Vice Questore – quindi decidere di interrompere il rapporto, oppure rivolgersi alla Polizia, ai propri rapporti amicali. Tutto quello che serve per fuggire da una situazione potenzialmente dannosa”. La Questura di Arezzo ha rinnovato per l'anno 2025/2026, il "Protocollo d'Intesa", in materia di atti persecutori e violenza domestica per la presa in carico di uomini maltrattanti, già siglato in data 21.11.2023, con l'associazione Onlus individuata nel C.A.M. di Firenze, Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti. Un altro modo, dunque, per contrastare la violenza di genere. L'opera "La violenza è una gabbia" è stata esposta per la prima volta a Capri nel 2020, le scarpe rosse sono ormai diventate simbolo universale della lotta contro la violenza sulle donne e traggono origine dall'installazione artistica di Elina Chauvet a Ciudad Juarez, in Messico, una città tristemente nota per l'alto numero di femminicidi. “L'opera vuole rappresentare la rabbia – afferma l'autrice Anna Izzo – il non silenzio, la forza delle donne che devono liberarsi da questa gabbia, dal loro aguzzino e dire veramente basta! Non come slogan, ma come forza, coraggio e dignità femminile”. Presente anche il Prefetto di Arezzo Clemente Di Nuzzo. “Le violenze non sempre riconoscibili – ha detto il Prefetto – oltre a quella fisica, ci sono altre forme di violenza, come quella psicologica o economica. Quando queste forme di violenza cominciano a manifestarsi è il momento di prendere coscienza e denunciare”.