Emanuele Petri ucciso 20 anni fa dalle Nuove Br. Commemorazione con Molteni e capo della Polizia
ArezzoTv
Sono passati ormai venti anni dal 2 marzo 2003 quando Emanuele Petri, sovrintendente della polizia ferroviaria presso la polfer della stazione di Terontola, venne ucciso sul regionale Roma Firenze, all'altezza della stazione di Castiglion Fioretino.
Petri insieme ai colleghi Fortunato e di Fronzo, chiesero le generalità ad un uomo e una donna a bordo di un vagone. Doveva essere un controllo di routine ma la coppia esibì documenti falsi, si trattava Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce, capi delle nuove brigate rosse e responsabili degli omicidi dei giuslavoristi Massimo D’Antona e Marco Biagi.
I terroristi, notando i dubbi dei poliziotti, tirarono fuori le armi e spararono a Petri. Nella colluttazione rimase ferito anche Bruno Fortunato e Mario Galesi che morirà alcune ore dopo in ospedale. Petrì morì sul treno. Nadia Desdemona Lioce venne arrestata.
I comuni di Cortona, Castiglion Fiorentino e Tuoro sul Trasimeno, dove Petri risideva, ricorderanno il sacrificio del sovrintendente con tre cerimonie.
In quella di Castiglion Fiorentino presenti, oltre alle autorità locali, il Sottosegretario all'Interno Nicola Molteni e il capo della Polizia il Prefetto Lamberto Giannini