Liberazione: l'abbraccio di Civitella al Presidente della Repubblica. Commozione e ricordo
ArezzoTV
In un tripudio di applausi e tricolore sventolati dagli studenti, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Civitella in Val di Chiana nell’Aretino nel giorno della Liberazione.
Qui il 29 giugno 1944, furono 244 le vittime dell’eccidio nazi fascista nelle frazioni di Civitella, Cornia e San Pancrazio nei due comuni di Civitella in Val di Chiana e Bucine.
Il Presidente è arrivato in auto nel centro storico del paese, dopo essere atterrato allo stadio di Badia al Pino, accolto dal Prefetto di Arezzo Maddalena De Luca.
Accolto in in Piazza Becattini dalle autorità locali e dal Ministro della difesa Guido Crossetto ha poi visitato la Sala della Memoria. Un momento di raccoglimento privato di fronte all’epigrafe marmorea commemorativa dell’eccidio, ha preceduto la deposizione di una corona d’alloro presso il Monumento ai Caduti in Piazza Don Alcide Lazzeri, intitolata proprio al parroco di Civitella che offrì la sua vita in cambio di quella dei suoi parrocchiani, ma rimase inascoltato. Quindi una visita alla Chiesa di Santa Maria Assunta, dove i nazisti entrarono nel giorno della strage e poi gli interventi di sindaco e presidente della Regione nella tenso struttura, ma prima un lungo applauso e l'Inno di Mameli intonato dal coro dell’Istituto “Martiri di Civitella”.
Momento più toccante della cerimonia la testimonianza di Ida Balò, presidente dell'associazione “Civitella ricorda”. A sigillo di una giornata che Civitella sicuramente non dimenticherà, le parole del Capo dello Stato.