Dazi Usa, Guasconi: “Europa risponda in modo unitario”. Oro, Parrini: "pronte le contro misure"
ArezzoTV
Da una parte oro e moda e dall'altra vino e farmaceutica. Arezzo e Siena iniziano a fare i conti con l'annuncio del presidente Trump sulla nuova politica dei dazi da parte degli Stati Uniti.
Un mercato quello statunitense, conferma la Camera di Commercio di Arezzo e Siena, molto strategico.
“Il morale delle nostre aziende è sotto le scarpe – afferma il presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena Massimo Guasconi - gli Stati Uniti sono un mercato di riferimento per le nostre esportazioni. Per Arezzo si parla di moda e oro per Siena di vino e farmaceutica.
Ma anche il settore auto, dove, per quanto concerne la tecnologia, abbiamo un primato”.
Gli annunci di Trump, oltre a creare uno scenario da adesso in poi molto preoccupante, avevano anche frenato per non dire bloccato la produzione.
“Hanno generato una riduzione fortissima se non quasi un blocco delle vendite – prosegue Guasconi - perché i distributori avevano fatto degli acquisti in previsione appunto di questi dazi alla fine del 2024. Anche le vendite, soprattutto di vino, che erano già concluse, sono rimaste bloccate in dogana perché ovviamente non era chiaro se, nel momento dello sdoganamento, ci sarebbe stato da pagare un 20% in più. Quindi un danno sicuramente per le nostre per le nostre aziende e le nostre produzioni”.
Ma come rispondere a questo scenario preoccupante? E come dovrebbe reagire l'Europa?
“In modo unitario – rispondere senza dubbi il presidente Guasconi – una risposta assolutamente unita e non scomposta. Dovremmo cominciare, ad esempio da tutti i servizi che noi acquistiamo da Apple, Amazon, Meta. I redditi generati in Europa, dovrebbero essere tassati in Europa.”
Ci sarà poi da capire quali merceologie di prodotti saranno più colpite.
“Dovremmo capire l’impatto sulle diverse fasce di prezzo dei nostri prodotti – continua Guasconi - abbiamo fasce di prezzo anche altissime. Ogni categoria merceologica, sarà a sé”.
Due importanti banchi di prova all'orizzonte. L'edizione 2025 del Vinitaly, la più importante fiera internazionale dedicata al vino e ai distillati. Nonostante i nuovi dazi, i buyer provenienti dagli Stati Uniti hanno confermato la loro presenza. Così come per OroArezzo, la fiera si svolgerà a maggio e anche in questo caso la presenza dei clienti americani sarebbe confermata.
“Ci dobbiamo interrogare – conclude Guasconi - se effettivamente potranno essere in grado di rinunciare al nostro prodotto e se potranno rinunciare a determinate produzioni che sono ad appannaggio della nostra inventiva”.
LE REAZIONI DEL MONDO ORAFO ARETINO
“Non facciamoci prendere la mano da questo momento e cerchiamo di gestirlo”. Il distretto orafo aretino incassa il colpo dell'annuncio dei dazi da parte del presidente Trump, ma non ha intenzione di mollare. Di battaglie, ci conferma Luca Parrini, presidente della Consulta Orafa Aretina, il comparto ne ha vissute e superate già molte.
“Intanto è terminato questo periodo di incertezza – conferma Luca Parrini – e circolano voci che nella prossima settimana potremmo capire se ci saranno degli adeguamenti specifici per le varie categorie merceologiche. In questo momento anche i nostri buyers possono cominciare a capire come ricollocare la merce ad un prezzo diverso nei loro territori.”
Secondo Parrini, ci sarà una distinzione tra un prodotto medio alto, destinato cioè al mondo del lusso e che dovrebbe risentire meno di un aumento dei prezzi e un prodotto invece destinato ad una clientela più di largo consumo, dove il prezzo potrebbe incidere maggiormente sulle vendite.
“Si capisce bene che un gioiello che costa al consumatore finale 15.000 dollari – prosegue Parrini - se dovesse essere venduto a 17mila dollari, il potenziale cliente avrebbe non troppi problemi a concludere l'acquisto. Mentre per un target più di largo consumo, a cui si rivolge maggiormente il nostro prodotto, un aumento del 20% sul prezzo finale, potrebbe generare qualche ripensamento”.
Gli orafi sono già pronti alle contromisure. “Abbiamo già cominciato a produrre oggetti con una volumetria importante, ma con un peso più basso – precisa Parrini - per cercare di abbassare l’incidenza della materia prima. Questa è contromisura”.
Il primo importante banco di prova sarà OroArezzo, la fiera internazionale dell'oreficeria che si svolgerà dal 10 al 13 maggio ad Arezzo Fiere e Congressi, dove la presenza dei buyers statunitensi sarebbe confermata.
“Ho avuto l'opportunità di confrontarmi con la direzione di IEG – prosegue Parrini - e sembra che ci sarà una presenza dei più importanti buyers. Credo che i mercati siano al momento solo rallentati, ma c'è sempre volontà di acquistare il prodotto nel distretto orafo più importante d’Europa.”
Una momento di difficoltà, dunque, da non sottovalutare certo, ma che non scoraggia il comparto orafo aretino. “Teniamo le antenne dritte – conclude Parrini – ma affrontiamo con calma questo momento e salvaguardiamo il nostro tessuto imprenditoriale”.