Maltempo, circa 65.000 fulmini nell'Aretino. Nubifragi, Sestini: "dobbiamo aspettarceli"
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“Ieri abbiamo avuto il secondo nucleo che è arrivato anche nella nostra città, parzialmente per fortuna, perché nelle zone del grossetano è venuto giù un quantitativo d’acqua molto importante.
E poi le fulminazioni. I fulmini sono stati in tutti Italia 165.000, di cui circa 65.000 nel nostro territorio”. A parlare è l'esperto Lorenzo Sestini, presidente di Arezzo Meteo, in merito ai fenomeni che hanno interessato da qualche giorno a questa parte il territorio aretino.
Nelle scorse ore anche la regione Toscana aveva diffuso i dati delle fulminazioni. Nella nostra regione è stata raggiunta la cifra “record” di oltre 109.000 fulminazioni.
Sono fenomeni indubbiamente importanti e da un certo punto di vista anche affascinanti. Tanti coloro che si sono cimentati nell'immortalare con foto e video questa tempesta di fulmini, ma c'è sempre da fare molta attenzione.
“La cosa assolutamente da evitare – prosegue Sestini – è stare fuori all'aperto, ma cercare sempre un riparo. I fulmini sono stati veramente abbondanti e di due tipi. Quelli negativi che partono dalla base del cumulo e cadono a terra direttamente e quelli positivi che partono dalla superficie del cumulonembo e si diramano un po' in tutto il cielo. Sono indubbiamente molto spettacolari, in molti ieri si sono cimentati nel fotografarli, ma consigliamo di non farlo perché è molto rischioso”.
Quanto alla pioggia e agli allagamenti, Sestini conferma che ormai da 10 anni a questa parte i fenomeni che hanno interessato Arezzo, dobbiamo aspettarceli.
“Ormai ci siamo dentro, è il fenomeno che fa la differenza – prosegue Sestini - sono già 10 anni quindi continueremo ad avere questo tipo di precipitazioni. Il motivo sta nel grande caldo che li precede. Quindi troppo caldo che innesca poi questi temporali fortissimi. Inoltre ricordiamoci che siano in mezzo al Mediterraneo. Il mare caldo fa sì che nei cambi di stagione avvengano questi nubifragi sempre più potenti”. Una delle questioni dibattute in particolare rispetto al nubifragio di domenica 17 agosto è che non c'è stata allerta meteo. Sestini spiega anche questo.
“Mi metto sempre dalla parte di chi studia questi fenomeni – afferma Sestini - l’Italia ha un’orografia complessa quindi non è così semplice effettuare previsioni meteo precise. Ad esempio in Germani, con un territorio molto più pianeggiante, è meno complicato. Ad Arezzo abbiamo avuto non dei passaggi nuvolosi ma delle formazioni. In pratica una nube si è formata da sotto e mano a mano si è gonfiata sopra il nostro territorio. Capite che anche per un meteorologo, o un radar, o una qualsiasi fonte di tecnologia è molto difficile capire dove nascono questi forti temporali”.
Cosa ci dobbiamo aspettare allora?
“Questi fenomeni saranno sempre più frequenti – conclude Sestini – potremmo avere nubifragi ancora più forti di quelli che sono già accaduti. Soprattutto verso l'autunno, comunque ad ogni cambio di stagione. C'è da fare molta attenzione”.